martedì 16 gennaio 2018

BENEDETTA FOLLIA

(id.)
regia: Carlo Verdone (Italia, 2018)
cast: Carlo Verdone, Ilenia Pastorelli, Lucrezia Lante Della Rovere, Maria Pia Calzone 
sceneggiatura: Carlo Verdone, Nicola Guaglianone, Roberto Marchionni (Menotti)
fotografia: Arnaldo Catinari
scenografia: Giuliano Pannuti
montaggio: Pietro Morana
musiche: Lele Marchitelli, Michele Braga, Tommy Caputo
durata: 109 minuti
giudizio: 

trama:  Guglielmo, commerciante di abiti talari, viene lasciato dalla moglie per una donna (la sua commessa) proprio nel giorno dell'anniversario di matrimonio. Durante i colloqui per assumere una nuova commessa conosce la giovane Luna, ragazza coatta e dal cuore d'oro, che per aiutarlo a trovare una nuova compagna lo introdurrà nel mondo dei social network e degli appuntamenti al buio... 


dico la mia:   I film di Verdone sono per il sottoscritto una consuetudine (quasi) obbligata, un po' come quando un vecchio amico ti invita a cena e tu proprio non ce la fai a dirgli di no, semplicemente perchè ci sei affezionato: belli o brutti che siano, li vai a vedere perchè davvero non puoi "tradirlo", ti dispiacerebbe troppo. A me Verdone piace: mi piace come comico prima che come regista, perchè ha "quella faccia un po' così" che riesce a farti ridere anche stando zitto, con la semplice espressione del viso, e spesso queste risate ti fanno passare sopra anche a film qualitativamente piuttosto poveri, come purtroppo è accaduto negli ultimi anni (da Posti in piedi in Paradiso a Sotto una buona stella, fino a L'abbiamo fatta grossa, con Antonio Albanese, forse il più deludente di tutti).

Per questo sono andato a vedere Benedetta Follia con una buona dose di preconcetti e nessuna aspettativa, o meglio aspettandomi il peggio... e invece il peggio (con grande sollievo) non c'è stato: stavolta, anzi, posso dire di essermi divertito davvero, per tutto il film, e non solo per qualche sparuto sketch o qualche espressione buffa. Intendiamoci, gli anni d'oro delle famose commedie "malincoMiche" sono ormai preistoria (mi riferisco a Maledetto il giorno che ti ho incontrato o Compagni di scuola, per capirci) ma in questo Benedetta Follia c'è comunque un gradito ritorno a un tipo di commedia garbata e lieve (ma non banale) capace di farti trascorrere due ore in assoluta serenità.

Il merito dell'ultimo Verdone è quello di giocare amabilmente sul confine tra sacro e profano (come suggerisce il titolo) facendoci partecipi del dilemma interiore vissuto dal protagonista, Guglielmo, un uomo maturo ormai rinchiuso in se stesso, prigioniero della sua dorata routine, che ad un tratto vede vacillare ogni sua certezza: la moglie lo abbandona dopo venticinque anni di matrimonio (per un'altra donna!), gli affari si complicano (essendo costretto ad assumere una commessa brava e competente, il che si rivelerà più difficile del previsto) e lui non riesce più a sopportare la solitudine, tuffandosi a capofitto (grazie alla "spinta" della sua nuova assistente, la bella coatta Ilenia Pastorelli) nel mare magnum dei social network e delle chat line...

Verdone si conferma cineasta capace di saper guardare (ancora) con attenzione ai mutamenti della società, cosa che ha sempre fatto e che ha sempre caratterizzato tutta la sua filmografia. Certo, la verve comica non è più quella di un tempo, e certi pseudo-modernismi risultano piuttosto forzati (il trip psichedelico - con tanto di effetti speciali! - che segue l'ingerimento del "pasticcone" di ecstasy si rivela poco efficace e abbastanza scollegato dal registro del film) tuttavia è da apprezzare il tentativo di voler comunque sperimentare nuove strade, testimoniato anche dalla scelta di avvalersi di due sceneggiatori giovani e "lanciati" come Nicola Guaglianone e Menotti (gli stessi di Lo chiamavano Jeeg Robot) che conferiscono a Benedetta Follia quel tocco disarmante e surreale assolutamente apprezzabile.

Verdone, dal canto suo, ci mette la solita abilità nello scegliere il cast di supporto (di Ilenia Pastorelli - brava ma un po' schiava del personaggio - abbiamo già detto, ma vale la pena menzionare anche Lucrezia Lante Della Rovere e Maria Pia Calzone) e soprattutto quella di saper esplorare ancora una volta con delicatezza e rispetto l'universo femminile senza mai scadere nella volgarità. Ne viene fuori un film un po' semplicistico ma delicato, onesto, capace di far divertire senza doppi sensi e battute costruite. Non proprio originalissimo, ma che si lascia vedere più che volentieri.

6 commenti:

  1. Non vedo un film di Verdone dai tempi di Io, loro e Lara. Peccato che non riesca a vendere i suoi film all'estero :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che lui nemmeno ci pensi... gli bastano i soldi che fa in Italia. Purtroppo è il grande problema di gran parte del cinema italiano: i nostri film non si riescono a vedere oltre la frontiera di Chiasso, e quando ci sono registi in grado di funzionare all'estero (vedi Guadagnino) gli facciamo terra bruciata in Italia! :(

      Elimina
  2. per ora sto vedendo tre manifesti a ebbing missouri, questo viene subito dopo xD

    RispondiElimina
  3. Lo vedrò di sicuro. Anch'io come te non posso fare a meno di Verdone, è uno dei miei comici peferiti.
    A presto.
    Mauro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, Verdone è uno di quei personaggi che, per quanto mi riguarda, non posso fare a meno di seguire con affetto. E con questo film è tornato per fortuna a livelli più che dignitosi. Menomale :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...