sabato 30 settembre 2017

MADRE !

(Mother!)
regia: Darren Aronofsky (Usa, 2017)
cast: Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson, Brian Gleeson
sceneggiatura: Darren Aronofsky
fotografia: Matthew Libatique
scenografia: Philip Messina
montaggio: Andrew Weisblum
musiche: Johann Johannsson
durata: 121 minuti
giudizio: 

trama:  Uno scrittore in crisi creativa e la sua giovane compagna vivono isolati in una casa in mezzo al bosco. L'idillio familiare verrà sconvolto dall'arrivo di una coppia di sconosciuti che destabilizzerà la loro relazione...  


dico la mia:  Diciamo la verità: a Venezia un po' tutti lo aspettavamo al varco, pubblico e critica. In un Concorso per una volta di altissimo livello, tutti eravamo "ansiosi" di stroncare come si deve un film, giusto per non perdere il vizio... e quale miglior occasione, dunque, di quel "cavallo pazzo" di Darren Aronofsky, uno che nel suo cinema non ha mai conosciuto mezze misure, nel bene e (soprattutto) nel male. Ammettiamolo: eravamo tutti parecchio prevenuti su Madre!, e l'ignobile gazzarra scatenata in proiezione stampa da molti insospettabili con l'accredito rosso (quello che spetterebbe - il condizionale è più che mai d'obbligo - ai giornalisti veri), che hanno coperto i titoli di coda con grida, insulti e pernacchie, è la dimostrazione di quanto la cosa fosse preparata.

Un comportamento inqualificabile, ma forse anche previsto e tollerato dalla stessa produzione che in questo modo sapeva di regalarsi un sacco di pubblicità gratuita. Madre! è stato il classico film divisivo della Mostra: fischiato (molto) e applaudito (pochissimo), amato da qualcuno e odiato dalla maggioranza. Del resto questo è Aronosfsky, da sempre: debordante, eccessivo, kitsch. Quando questi tre elementi si amalgamano bene tra loro possono venir fuori belle cose (penso a The Wrestler) ma quando questo non succede è facile scadere nel ridicolo. E Madre! ci riesce invero diverse volte, senza tuttavia mai dare la sensazione di un un'opera finta, provocatoria e fine a se stessa.

No, per quanto Madre! possa essere un film sbagliato (e lo è) è un film che non lascia indifferenti. Può non piacere, ma rimane comunque un film d'autore. Aronofsky si arrischia nel difficilissimo tentativo di rappresentare un incubo, e lo fa attingendo a tutto il repertorio possibile del cinema horror, lavorando però troppo per accumulo e finendo per mancare completamente il bersaglio, soffocando la sceneggiatura con troppi elementi narrativi senza saperli gestire. E anche, va detto, sacrificando il talento artistico dei due interpreti principali, obbligati a recitare in modo imbarazzante e "telecomandato" uno script che in più di un'occasione finisce per suscitare l'ilarità del pubblico (noi conosciamo bene Javier Bardem e Jennifer Lawrence, e sappiamo che in questo film sono troppo brutti per essere veri...)

Specialmente lei, Jennifer Lawrence, la protagonista, appare in netta difficoltà in un ruolo-chiave per nulla definito, maltrattata da un copione-colabrodo che la fa sembrare un'attricetta alle prime armi. E' evidente che ad Aronofsky non importa nulla della recitazione, della trama, dell'organicità del film. Il suo scopo è quello di creare disagio e ansia nello spettatore, esasperandolo e coinvolgendolo in un'esperienza onirica che, sotto questo punto di vista, non necessità in effetti di troppa veridicità. E in questo, bisogna riconoscerlo, il film riesce: Madre! ti coinvolge e ti disturba (grazie ai primi piani ossessivi sugli attori e una musica assordante e invasiva, davvero "diabolica") e finisce davvero per suggestionarti con la forza delle immagini. E magari questo aspetto al pubblico in sala potrebbe pure piacere... sono infatti curioso di leggere i primi dati sugli incassi, per vedere il responso del botteghino.

Dove però il film fallisce miseramente è nell'aspetto contenutistico, banalizzato da una morale scontata e retrograda: la Madre di Aronosfsky è la donna di casa, pronta a donarsi ed annullarsi in favore dell'uomo fino a mettergli in mano il suo cuore (come nella celebre poesia di Edgar Allan Poe), anche se questo è il Diavolo in persona. La donna cura, ripara, rammenda e protegge, l'uomo la evita, la umilia, permette ad estranei di invadere la loro intimità, distruggendo ogni cosa. La tesi di Aronofsky è da compitino di terza media: la Famiglia sono le mura domestiche, il Diavolo è il mondo esterno, fatto di maleducazione, fanatismo, violenza. Un ritratto allucinante e nichilista della follia dei nostri tempi, dove l'amore è considerato un punto debole che rende vulnerabili gli esseri umani. E dove proprio la casa, luogo rassicurante per eccellenza, è il covo dei peggiori malesseri. Il film parte piano, forse troppo, per poi "scatenarsi" nell'infernale ultima mezz'ora (di nome e di fatto) dove si rimane storditi dalla violenza cieca di una messinscena volutamente angosciante.

Beh, fidatevi: meglio non avventurarsi troppo nella deriva socio-filosofico-religiosa dell' Aronosfsky-pensiero. Ma se volete provare ad immaginare cosa possa significare davvero vivere dentro un incubo, chissà che magari questo film non possa essere proprio quello giusto per voi...

16 commenti:

  1. Lo voglio vedere, ma ho un certo timore che non mi possa piacere...fa niente, magari cercherò di guardarlo con una precisa ottica ^_^

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    1. E' il bello del cinema, no? Anche vedere film lontani dalle nostre corde e dalle nostre aspettative costituisce un arricchimento... io dico che è sempre meglio vedere i film piuttosto che "scansarli" in base ai pregiudizi!

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    2. si appunto, grazie a questa metodologia ho scoperto grandi registi pure ;)

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  2. Mi ha tramortita. Non so cosa pensare, davvero. Mi è passato sopra la testa con la forza di un ciclone e o devo ancora elaborare. Però devo dire che film come questo sono esperienze che segnano, belli o brutti che siano. Non so ancora se mi sia piaciuto, ma sono contento di averlo visto!

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    1. Credo che questo sia esattamente ciò che voleva il regista...

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  3. Appena arrivato nel cinema dove lavoro. Lo guardero' presto.

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    1. Ciao Andrea, grazie per il tuo commento. Mi ha fatto piacere. Quando avrai visto il film torna pure da queste parti che ne parliamo!

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  4. Io sono curiosissimo. Ergo, molto probabilmente era tutto voluto e programmato 😂😅

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    1. Come ho scritto, Aronofsky è un regista che colpisce sempre, nel bene e nel male. Non penso che abbia scelto deliberatamente di essere fischiato a Venezia, ma penso che se lo aspettasse. Se poi tutto ciò servirà anche per riempire le sale lo sapremo molto presto, con i primi numeri del box office...

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    2. Ecco, sapevo che avrei abboccato...
      Ho letteralmente AMATO questo film. E non è che impazzisco molto per la Lawrence, poi... ^^'

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    3. Non sei mica il solo! E non ti devi giustificare... magari siamo noi detrattori che a Venezia, "a caldo", appena usciti dalla sala, forse non lo abbiamo capito nel modo giusto. Chi può dirlo?
      Bisognerebbe che lo rivedessi, però... ti dico la verità, al momento non ho voglia ;)

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  5. Come sai, non concordiamo, ma sono passata ugualmente a leggerti. Io non faccio altro che pensare invece che tutte le allegorie del film siano geniali ed il film è uno dei più strani che abbia mai visto. Non sempre “strano” equivale a bello, ma, per me, in questo caso è così.

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    1. Opinione rispettabilissima, Giulia. Ci mancherebbe. Anch'io per certi aspetti ho apprezzato questo film, che come ho scritto sopra è una pellicola che non lascia indifferenti e questo è senz'altro un merito. Oggi però guardavo gli incassi e ho visto che il pubblico, ahimè, non si è fatto convincere: evidentemente andare troppo "oltre" ancora non paga...

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    2. Ma dagli incassi io me l’aspettavo. D’altronde quasi tutti i film d’autore fanno quella fine, purtroppo. Questo dipende dal fatto che il pubblico non ha voglia di impegnarsi e di documentarsi per andare al cinema.

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    3. Verissimo. Infatti il problema è generalizzato: tutti i film festivalieri usciti in queste settimane hanno totalizzato incassi risibli. C'è proprio un problema di cultura e abitudine alla visione che ormai, ahimè, si sta perdendo...

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