giovedì 17 agosto 2017

PATERSON

(id.)
regia: Jim Jarsmusch (Usa, 2016)
cast: Adam Driver, Golshifteh Farahani
sceneggiatura: Jim Jarmusch
fotografia: Frederick Elmes
scenografia: Mark Friedberg
montaggio: Affonso Goncalves
durata: 112 minuti
giudizio: 

trama:  Paterson è nato e vive a Paterson, dove lavora come autista. Ogni giorno trasporta sull'autobus i suoi concittadini, osservando la città e traendo spunto per le sue poesie, che scrive nei ritagli di tempo. A "salvarlo" dall'amata routine, a casa, c'è la moglie Laura, dolce e vitale: insieme condividono le piccole gioie e i problemi quotidiani. Sempre, per quanto possibile, con il sorriso sulle labbra...  



dico la mia:  A Paterson, New Jersey, vive un uomo che si chiama Paterson e guida gli autobus che conducono a Paterson: esce di casa ogni giorno alle 6,30 (non prima di aver baciato la bellissima compagna), raggiunge a piedi l'autorimessa ed inizia la sua giornata di lavoro, approfittando di ogni momento libero per scrivere delle tenere poesie naif che annota sul suo taccuino segreto... Paterson è prima di tutto la storia di una routine, quella di un uomo semplice ma sereno che difende a denti stretti la propria tranquillità, il suo mondo, la sua pace interiore, la sua esistenza fatta di piccoli ma significativi rituali che non vengono scalfiti nemmeno dagli ovvi imprevisti della vita.

La poesia è per Paterson il mezzo per aprirsi al mondo: una porta verso la bellezza della semplicità, il grimaldello di un uomo timido e introverso che riversa sulla carta il suo amore per il quotidiano, "sfogando" nei propri versi la propria pudicissima gioia di vivere. Le poesie che Paterson scrive sono anche il suo ritmo vitale, lo stesso suo tempo è scandito dalle proprie abitudini esattamente come le forme dei suoi componimenti... la metrica delle sue poesie è come la metrica della sua vita: senza rime, senza fronzoli, con versi in apparenza minimali ma pieni di contenuti. Menzione speciale a Adam Driver per la sua interpretazione "contenuta", misurata eppure dolcissima, in piena empatia con lo spettatore.

Ma si dice che non ci sia un grande uomo senza una grande donna, ed allora ecco che Laura (la splendida attrice iraniana Golshifteh Farahani) è sempre al suo fianco, a fargli da alter ego, compensandone il carattere: Laura è impetuosa, seducente, rumorosa, brillante, sempre piena di idee e iniziative (non tutte lucidissime in verità). Laura occupa tutti gli spazi, fa casino, sprigiona in ogni momento la sua disarmante e naturale sensualità. Lo fa nel vestire come nel dipingere, nel cucinare come nel mostrarsi alla gente, ben "spalleggiata" dal mastino Marvin, terzo incomodo di una famiglia quasi perfetta... L'unico posto in cui Laura non osa accedere è il piccolo studiolo di Paterson, una specie di coperta di Linus dove il protagonista si isola per rifugiarsi tra le sue poesie e quelle del poeta William Carlos Williams, illustre concittadino che proprio a Paterson (la città) dedicò un celebre componimento.

In Paterson si respira l'essenza del cinema come strumento di evasione e sogno: il regista Jim Jarmush è un maestro del genere, e grazie a lui possiamo capire bene e apprezzare la differenza tra minimalismo e inconsistenza (quella che troviamo in molti, troppi film "simili", a cominciare da quelli pretestuosissimi e sopravvalutati di Noah Baumbach...). Certo, ci vuole un minimo di attitudine e predisposizione, ma se si ha pazienza di "resistere" e fidarsi dello scorrere del tempo (in questo caso amico, come lo è per il protagonista) si arriva alla fine soddisfatti, rilassati, e amabilmente leggeri. Vedere per credere.

8 commenti:

  1. Sono felicissima che ti sia piaciuto ^_^. Vedo che abbiamo scritto cose molto simili. Una storia che ti riconcilia con il modo, semplice e non banale. Mi mise addosso una meravigliosa serenità. Jarmush è davvero un maestro in questo senso, come ben dici. Mi permetto di segnalarti la recensione che avevo scritto con Simona a suo tempo http://www.overthere.it/paterson-jim-jarmusch-recensione/

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    1. Ciao Silvia! Grazie mille, ho letto la vostra bellissima recensione, che condivido in pieno, e ho lasciato una piccola "traccia"... :)

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    2. Ciao Sauro grazie di cuore, visto e risposto 😊!
      Se mi posso permettere di aggiungere una cosa: sono contenta che anche tu abbia apprezzato la giovane protagonista femminile.
      Come hai ben detto è il perfetto contraltare di Paterson/Adam Driver.
      Una bella storia d'amore senza fronzoli 😊!

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  2. Delicato e tenerissimo, uno dei film più sottovalutati dell'anno!

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    1. Purtroppo sì, parecchio sottovalutato. Per il discorso che facevo sopra: molti scambiano il minimalismo con l'inconsistenza...

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  3. Adam Driver non mi è mai piaciuto molto come attore ma devo ammettere che qui se la cava egregiamente. Certo Jarmush è un signor regista!

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