martedì 8 agosto 2017

IL VIAGGIO

Da oggi e per tutto agosto, causa scarsità dell'offerta per il cinema in sala, spazio a qualche piccolo ma dignitosissimo film che ha avuto scarsa distribuzione durante la stagione scorsa e che "recuperiamo" volentieri...

IL VIAGGIO
(The journey)
regia: Nick Hamm (Gb/Irlanda, 2016)
cast: Timothy Spall, Colm Meaney, John Hurt, Toby Stephens
sceneggiatura: Colin Bateman
fotografia: Greg Gardiner
scenografia: Noel Aherne
montaggio: Chris Gill
musiche: Stephen Warbeck
durata: 94 minuti
giudizio: 

trama:  Scozia, 2006. Sotto l'egida del primo ministro britannico Tony Blair si cerca di trovare un difficile accordo che ponga fine alle ostilità tra cattolici e protestanti in Irlanda del Nord. I leader delle rispettive fazioni, il repubblicano Martin McGuinness e il predicatore Ian Paisley (che non si parlano da trent'anni) saranno costretti dal destino ad intraprendere un viaggio in auto che cambierà la storia dei loro popoli.


dico la mia:  Ottanta chilometri per parlarsi, provare a capirsi, e (forse) diventare amici. Ottanta chilometri per cambiare la Storia, di loro stessi e della loro nazione. E' buffa la vita: per decenni il cattolico Martin McGuinness e il calvinista Ian Paisley non si rivolgono parola e si combattono in modo feroce attraverso una guerra vigliacca fatta di atroci attentati e bombe sanguinose, poi improvvisamente il Caso finisce per metterli l'uno accanto all'altro, per il breve spazio di un viaggio...

Intendiamoci, quello che ci racconta il regista Nick Hamm in questo film è pura fanta-politica: nella realtà i due leader non percorsero affatto in macchina gli 84 km che separano la cittadina scozzese di St. Andrews dall'aeroporto di Edimburgo (il tragitto fu coperto grazie a un aereo privato), tuttavia è vero che si affrontarono per la prima volta a viso aperto e che da quella segretissima conversazione nacque l'accordo che pose fine a decenni di violenze. Hamm prova così a immaginare il contenuto di quella conversazione, e soprattutto il modo in cui due uomini arroccati su posizioni apparentemente inconciliabili riuscirono a rompere il muro della diffidenza e del pregiudizio, arrivando a conoscersi e perfino accettarsi.

Nessuno ovviamente può dire come andarono effettivamente le cose in quella memorabile giornata, e del restoil segreto è ormai ben custodito nell'aldilà (Paisley è morto nel 2014, McGuinness a marzo di quest'anno) tuttavia, trattandosi di un film con evidenti e volute licenze artistiche, non è nemmeno così importante. La sfida del regista era "prendere quest'idea e trasformarla in narrazione filmica soprattutto per lanciare un messaggio..."

E il film tutto sommato riesce bene nell'intento, grazie soprattutto alle impagabili performance dei due attori protagonisti (con menzione d'onore per il grande Timothy Spall, già Palma d'oro a Cannes per Turner, una di quelle tipiche "facce" da caratterista che vedi spessissimo ma non associ mai a questo o quel personaggio...) Certo, si tratta di un film puramente di sceneggiatura e piuttosto anonimo a livello di regìa, che però riesce a rendere bene il senso dell'operazione e a far conoscere una pagina di storia ignota ai più. I dialoghi sono ricchi di humour e situazioni tipicamente british, che però non stridono con il ricordo delle vittime: è infatti evidente l'onestà dell'opera e il tentativo di raccontare in un modo "diverso" una bella pagina di umanità.

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