venerdì 10 agosto 2012

... E I " FLOP " DELL'ANNO ( SENZA SCONTI PER NESSUNO ! )


Il punto più basso della carriera di Woody: un filmaccio inguardabile, svogliato, imbarazzante per la sua ovvietà. Un'accozzaglia miserrima di luoghi comuni sul nostro paese, accompagnato da un cast di attori su cui è meglio stendere un velo pietoso. La critica non ha mai il coraggio di stroncare Allen, ma questa pellicola fa gridare vendetta anche ai fan più irriducibili del regista newyorchese. Vedere un attore come Benigni coprirsi di ridicolo in una schifezza del genere fa piangere il cuore.



Spielberg tenta ancora di commuovere lo spettatore con storielle edificanti e dalla lacrima facile, ma ormai ha perso completamente lo smalto e la genuinità delle sue opere più importanti. Questo War Horse è un film precotto e senza spina dorsale, buonista e stucchevole, impossibile da prendere sul serio. Tipico prodotto di un cineasta al top della 'fama' ma che, da tempo,  non ha più 'fame' di cinema.





Ci sono film che talvolta ti fanno proprio arrabbiare, non tanto per la loro bruttezza ma perchè non mantengono le attese. L'ultimo film della Comencini parte benissimo, si sviluppa discretamente, per poi naufragare in un finale ridicolo e posticcio. Poteva essere un ottimo psico-thriller made in Italy, finisce per essere l'ennesima occasione perduta di un cinema italiano sempre (troppo) attento a compiacere lo spettatore piuttosto che elevarsi raccontando storie difficili e alternative. Peccato.



 4. THE RAVEN di James McTeague
Stentiamo davvero a riconoscere in questa regìa scialba e poco convinta il James McTeague che ci fece gridare (quasi) al miracolo con 'V per Vendetta'... Qui la 'trovata' (anche interessante) di raccontare le ultime ore di vita di Edgar Allan Poe si scontra con una messinscena piatta e dozzinale: girato in economia, finito in fretta e furia, recitato al minimo sindacale, il film si dimentica quasi subito. Praticamente inconsistente.




Nella classifica degli incassi ha quasi eguagliato il successo del primo capitolo, ma evidentemente solo per l'accurata strategia di marketing messa in atto da Medusa... Sequel pallidissimo e banalotto, fotocopia ingiallita di un 'originale' che poi tanto originale non era (si rifaceva a sua volta ad una fortunata commedia francese). Ma il primo almeno faceva ridere... qui nemmeno Bisio (comico che a me piace tantissimo) riesce a risollevare la baracca.




Tecnicamente non puoi dire che si tratta di un brutto film, e la brava Michelle Williams si getta anima e (soprattutto) corpo nell'impersonare il mito. Ma un personaggio così straordinario e fuori del comune come Marilyn meritava ben di più, nell'anniversario della scomparsa, di una pellicola così terribilmente 'ordinaria'.






Di Verdone il sottoscritto vorrebbe scrivere sempre tutto il bene possibile, ma questo suo ultimo lungometraggio è da rimuovere in fretta... desideroso, da troppo tempo ormai, di cambiare registro e fare il tanto sospirato 'salto di qualità', il regista romano indugia troppo e non ha il coraggio di scavare davvero in profondità, realizzando un film che non sai mai dove va a parare, in bilico tra commedia e dramma, ironia e riflessione sociale, gettando sul piatto troppi argomenti ma senza approfondirne nemmeno uno. Alla prossima, Carlo.

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