mercoledì 15 dicembre 2010

La 'battaglia' di Natale: istruzioni per la sopravvivenza (sob!)

Lo avrete notato: pochi post in questo mese di dicembre. Per forza: a dicembre, si sa, il cinema (quello vero) va in letargo, e a noi presunti cinefili non resta che sopportare e aspettare la Befana... che si porterà via le feste ma, perlomeno, ci farà tornare a respirare l'aria del grande schermo. Non è un paradosso: è vero (ovviamente!) che in Italia le due-tre settimane pre-natalizie sono quelle in cui si concentrano i maggiori incassi dell'anno, ed è vero che gli esercenti aspettano come il pane questo periodo, magari con un occhio alle previsioni del tempo: una nevicata un po' più 'seria' del previsto o qualche giorno di bel tempo in più possono drasticamente allontanare gli spettatori dalle sale, con conseguenze disastrose per le casse di sale e multisale.
Insomma: Natale è spesso la panacea degli 'addetti ai lavori' , e tant'è... ma, sempre a noi presunti cinefili, cosa ci aspetta in questi giorni?

Beh, le stesse pellicole di sempre: cinepanettoni, cartoni animati, fantasy, film ad un tasso spropositato di melassa da far rischiare il diabete... questo è il Natale cinematografico italiano: titoli di infima qualità, iper-commerciali, spesso scadenti, fatti apposta per quel particolare 'target' di pubblico che si reca in sala una volta l'anno, e certo non pretende titoli 'impegnati'.
Un panorama sconfortante, che non ha eguali al mondo, e che costringe i veri appassionati ad aspettare un mese o due per vedere quei film che negli altri paesi escono adesso e che magari sono in lizza per Oscar o Golden Globe.

Ed ecco che allora, tra un Natale in Sudafrica, A Natale mi sposo, Tron e l'ultima fatica (ehm...) di Silvio Muccino, va a finire che La banda dei Babbi Natale dello stanco trio Aldo, Giovanni e Giacomo finisce con l'essere il film più 'guardabile'... o se preferite, meno indegno. A questi si aggiunge poi un 'tripudio' di cartoni animati che, spinti anche dalla nuova tecnologia (o forse moda?) del 3D, quest'anno si sono moltiplicati in maniera esponenziale: ed ecco allora che Megamind, Rapunzel, Narnia, Le avventure di Sammy, si contenderanno le preferenze (e gli incassi) dei più piccini, avviati già da piccoli sulla strada del rincoglionimento totale...
Che cosa resta allora per 'sopravvivere' in queste settimane?

Poco, pochissimo. Dò qualche chance a The Tourist, l'unico film ultra-commerciale che potrebbe avere una parvenza di qualità, nel panorama desolante prima descritto. Certo, da una pellicola tanto strombazzata, modaiola, iper-hollywoodiana, fatta apposta per i grandi incassi non c'è da aspettarsi la luna, ma il regista è quel Florian Henkel Von Donnesmarck già autore del bellissimo e struggente Le vite degli altri, realizzato in patria un biennio fa. E' molto triste pensare che un cineasta così promettente e talentuoso si sia 'svenduto' allo star-system già al secondo film, ma se non altro ci possiamo aspettare un prodotto dignitoso e non volgare. Sarebbe già qualcosa.

Si dice un gran bene anche di American Life, che segna il ritorno sul grande schermo di Sam Mendes: una pellicola minimalista e tragicomica, molto indipendente, che potrebbe essere una piacevole sorpresa. E un minimo di credibilità vogliamo darla anche a La bellezza del somaro di Sergio Castellitto, storia intima e sentimentale di una famiglia 'destabilizzata' dal giovane fidanzato della figlia... se non altro per non affondare sempre il nostro cinema. E, per gli amanti del genere, esce anche L'esplosivo piano di Bazil del francese Jean-Pierre Jeunet, che dopo l'imprevisto (e molto sopravvalutato) exploit de Il favoloso mondo di Amèlie cerca disperatamente di mantenersi a quei livelli e sfidare di nuovo il botteghino. Impresa non facile perchè sarà dura ritagliarsi uno spazio tra i 'colossi' di cui sopra.

Che volete, di questi tempi bisogna accontentarsi...
Buon Natale a tutti.

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